La cerimonia di premiazione si è svolta in Episcopio il 20 ottobre scorso

Custodia del creato, un successo la terza edizione del concorso diocesano nelle scuole

L'arcivescovo Santoro: «Importante educare le nuove generazioni alla bellezza»

Da sinistra: avv. Piero Paesanti, don Antonio Panico, mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, don Ciro Marcello Alabrese, prof.ssa Candida Faliero

Impegno, fantasia, creatività e tanto buon umore: questi gli ingredienti del successo che ha caratterizzato anche la terza edizione del concorso scolastico provinciale dedicato al tema “Custodia del creato. Una responsabilità di tutti tra grandi scelte e piccoli gesti quotidiani”, sostenuto dall’arcivescovo di Taranto, nonché presidente della Commissione episcopale per i Problemi sociali, il Lavoro, Giustizia, Pace e Custodia del creato, monsignor Filippo Santoro.
Il 20 ottobre 2018 in Episcopio si è svolta la cerimonia di premiazione delle scuole vincitrici del concorso, la cui organizzazione è stata curata dall’Ufficio Educazione – Scuola – Istruzione e Università, dall’Ufficio per la Pastorale Sociale, il Lavoro e la Custodia del Creato e dalla Commissione diocesana per la Custodia del creato, istituita a Taranto nel 2013 da monsignor Santoro.
All’incontro hanno preso parte, oltre al vescovo, il vicario episcopale per la Pastorale Sociale, il Lavoro e la Custodia del Creato, don Antonio Panico, il vicario episcopale e direttore dell’Ufficio Educazione – Scuola – Irc – Università, don Ciro Marcello Alabrese, la professoressa Candida Faliero e l’avvocato Piero Paesanti della commissione diocesana per la Custodia del creato.
Nella sala, gremita di bambini, fanciulli e ragazzi, c’erano anche i dirigenti scolastici, gli insegnanti e diversi genitori. Il premio, in denaro, è stato messo a disposizione del concorso in parte dall’Arcidiocesi di Taranto ed in parte da un privato, entusiasta dell’iniziativa, che preferisce restare anonimo.
Considerata l’elevata qualità degli elaborati presentati, delicato e difficile è stato il lavoro della giuria, presieduta da don Ciro Marcello Alabrese e composta dall’architetto Rita Ciaccia, dall’avvocato Vincenza Gigante e dalla dottoressa oncologa Claudia Ingrosso.
«È un concorso» ha affermato l’arcivescovo «che mira a far crescere la sensibilità nei confronti dell’ambiente, della cura della casa comune. È importante formare le nuove generazioni, educarle alla bellezza, gettando così le basi di quella conversione ecologica integrale di cui parla papa Francesco nella Laudato si’».
Nel corso della cerimonia è stato illustrato il bando della quarta edizione del concorso per l’anno scolastico 2018-2019, in cui sono offerte le seguenti due tracce su cui gli studenti potranno cimentarsi:
1 – «Come sono belle le città […] piene di spazi che collegano, mettono in relazione, favoriscono il riconoscimento dell’altro». LS 152La nostra città pone davvero una sfida alla fantasia e alla creatività delle giovani generazioni nel cercare di bilanciare o, per lo meno, smorzare i limiti ambientali che la caratterizzano. Ciascuno porta in sé la capacità non solo di adattarsi passivamente a ciò che lo circonda, ma anche di modificare e migliorare lo spazio in cui vive. Spinti dalle parole di papa Francesco: «È necessario curare gli spazi pubblici […] che accrescono il nostro sentirci a casa all’interno della città che ci contiene e ci unisce», possiamo provare a renderci protagonisti del ‘bello’ nel nostro habitat?
2 – «In seno alla società fiorisce una innumerevole varietà di associazioni che intervengono a favore del bene comune difendendo l’ambiente naturale e urbano […] L’universo si sviluppa in Dio, che lo riempie tutto. Quindi c’è un mistero da contemplare in una foglia, in un sentiero, nella rugiada». LS 232-233Il Pontefice descrive la realtà odierna dove, all’interno della società, nasce un interesse per il bene comune che si preoccupa, ad esempio, di uno spazio pubblico, un edificio, una fontana, un monumento abbandonato, un paesaggio, una piazza. A questo, poco dopo, unisce la bellezza della natura.
Di fronte alle divisioni che il territorio vive, fra chi difende il lavoro e chi l’ambiente, entrambi fondamentali per l’uomo, quali passi sarebbero da fare per far nascere un impegno unitario nella difesa dell’ambiente e nella promozione di una nuova visione del lavoro? Si potrebbe pensare un impegno diverso, una visione nuova della città da parte di ciascuno di noi?
Alunni ed insegnanti avranno tempo fino a giugno per riflettere sui temi proposti ed attivare la fantasia.